Il Programma Alimentare Mondiale (PAM) delle Nazioni Unite, che ha sede a Roma, è stato insignito del premio Nobel per la Pace 2020 per il grande impegno nel combattere la fame e per migliorare le condizioni di pace nelle aree di conflitto.

Si tratta della più grande organizzazione umanitaria del mondo, i cui sforzi sono interamente rivolti alla promozione della sicurezza alimentare insieme alla lotta contro la fame. Solo nel 2019, il PAM ha fornito assistenza in ben 78 paesi a quasi 100 milioni di persone.

Nel 2015 le Nazioni Unite hanno stabilito l’eradicazione della fame nel mondo come uno dei suoi principali obiettivi di sviluppo sostenibile e il Programma Alimentare Mondiale rappresenta lo strumento principale per realizzarlo. La situazione degli ultimi anni ha purtroppo evidenziato un sempre crescente peggioramento arrivando a registrare le enormi problematiche e difficoltà affrontate da 135 milioni di persone che, nel 2019, hanno sofferto di fame acuta. Il numero più alto da molti anni, per la maggior parte causato da guerre.

Già da tempo il PAM partecipa attivamente al processo diplomatico culminato, nel maggio 2018, nell’adozione della risoluzione 2417, votata all’unanimità da parte del Consiglio di sicurezza dell’ONU, che per la prima volta ha affrontato esplicitamente il legame tra conflitti e fame. Il Consiglio di Sicurezza ha inoltre sottolineato l’obbligo degli Stati membri dell’ONU di contribuire a garantire assistenza alimentare a chi ne ha bisogno e condannato il ricorso alla fame come metodo di guerra.