Cibo e Dintorni | In Abruzzo il forno sociale rinato grazie alla chef Lucia Tellone

Cibo e Dintorni | In Abruzzo il forno sociale rinato grazie alla chef Lucia Tellone

Ci sono storie di legami, passione, tradizione e coraggio. Storie di persone che scelgono di impiegare il proprio tempo, lavoro e sapere per progetti utili agli altri. Persone che creano piccoli sogni e mondi con il sorriso.

Una di queste persone è Lucia Tellone, chef che ha viaggiato tra Italia ed estero per formazione e desiderosa di aprire il suo ristorante in Italia. Ecco, oggi quel desiderio si è trasformato inizialmente in qualcosa di diverso, ma altrettanto profondo e sentito. Lucia è tornata della sua Villa San Sebastiano, frazione di Tagliacozzo, nel cuore dell’Abruzzo marsicano, per ridare vita al vecchio forno del paese.

Messo da parte e sopraffatto dai ritmi frenetici della società odierna, grazie all’ingegno e all’opera di Lucia è tornato a sfornare meraviglie per la comunità. Circa trecento anime in totale. Un forno sociale quindi, per un paese che, giorno dopo giorno, si consolida e stringe intorno a lei, intenta a compiere quotidianamente quello che può essere definito un vero e proprio gesto d’amore da condividere.

Perché lei è lì, pronta a insegnare l’arte della panificazione, la differenza tra le farine, a infornare le pagnotte che le persone hanno preparato a casa e portano al forno per la giusta cottura. I bambini tornano da scuola e corrono da Lucia a fare il pane, il fulcro attorno a cui tutti si riuniscono per stare insieme, raccontare storie, leggere e mangiare.

Anche la biblioteca del paese si è resa disponibile organizzando eventi e agricene durante l’estate. Momenti dove ognuno porta qualcosa, oltre ovviamente alla pagnotta da cuocere.

Sono gesti ormai abituali, arriva l’impasto e via in forno, anche se Lucia tenta di fare qualcosa in più: “Cerco anche di rieducarli facendo capire la differenza tra farine industriali vendute al discount e farine agricole lavorate in modo tradizionale. Io do loro il lievito madre, poi ognuno porta a casa il proprio pane, come si faceva una volta. Quindi non c’è vendita. E a chi me lo chiede tante volte, gli do il pane. Forse mi lasceranno un’offerta, perché il forno è autosufficiente. Significa riprendermi il mio tempo e restituirlo agli altri, lo faccio per ritrovare un po’ di umanità. Nei piccoli paesi c’è bisogno di qualcuno che ci creda, di qualcuno che li faccia vivere”.

Da Villa San Sebastiano la voce si è sparsa e oggi al forno arriva gente anche da altri paesi limitrofi e più lontani.

“La prima volta che ho riacceso il forno è stato a fine gennaio 2020, prima della pandemia, nell’incredulità generale: mi davano della matta. – spiega Lucia – Ho iniziato ogni quindici giorni, come faccio ancora adesso, d’estate tutte le settimane perché sono davvero tante le persone che partecipano: ci accendiamo in base alle presenze in paese, siamo trecento anime ma ora capita che vengano anche in tanti da altri paesi abruzzesi e non solo”.

Ora Lucia Tellone è pronta ad aprire il suo ristorante nel paesino dove è nata e cresciuta: “ci tengo molto e non abbandonerò né il forno né tutta la comunità che gli ruota attorno”.

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