Cibo e Dintorni | Women for Progress: in concorso progetti per lo sviluppo sostenibile
Cibo e Dintorni | Women for Progress: in concorso progetti per lo sviluppo sostenibile
Perseguire gli obiettivi mondiali di sviluppo sostenibile: questo è lo scopo del concorso Women for Progress, che vede protagoniste giovani donne provenienti da tutto il mondo pronte a illustrare i progetti che hanno strutturato sui temi di salute, diritti umani e ambiente. Progetti che si fanno portavoce della filosofia in cui credono e testimoniano l’impegno proiettato al futuro.
Ad organizzarla, l’associazione culturale tarantina In Progress, secondo il motto “Rendiamo il mondo un posto migliore in cui vivere”.
“Dopo numerose e significative esperienze lavorative, ad agosto del 2009 abbiamo deciso di unire le nostre conoscenze, spinti dal desiderio comune di impiegarle al meglio per promuovere le tradizioni, la storia, le bellezze naturali ed i talenti artistici italiani. È nata così l’Associazione culturale “IN PROGRESS”. – raccontano sul sito ufficiale la presidente Giusy Nobile e il direttore Giuseppe Borillo – Con le nostre idee abbiamo coinvolto molte altre persone, felici di condividere il nostro know-how e la passione con la quale lavoriamo. La partecipazione a numerosi eventi internazionali e una lunga e laboriosa ricerca ci hanno consentito di incontrare e lavorare a fianco di grandi professionisti dello spettacolo che svolgono la loro attività in tutto il mondo. Lo sviluppo di un nuovo progetto che coinvolgesse i Colleghi di tutti e cinque i continenti è diventato, così, una specie di conseguenza naturale”.
La nona edizione è prevista a settembre in Salento, precisamente il 23 settembre, con una cerimonia di premiazione trasmessa in streaming mondiale, durante la quale verrà presentato il video dell’iniziativa. Sono state oltre 200, provenienti dai cinque continenti, le Ambasciatrici del Progresso che nel corso delle precedenti edizioni hanno avuto la possibilità di dar voce ad altrettante realtà meritevoli.
Nel 2022 la vittoria è andata a Francesca Speranza grazie al suo progetto di agricoltura urbana autosostenibile, oggi divenuto già attivo: a Villa Giaquinto di Caserta, la sua città, sono stati raccolti i frutti presto trasformati in marmellate all’interno di un edificio confiscato alla camorra.
