Cibo e Dintorni | Le Cesarine e l’accoglienza in tempo di Covid 19
Cibo e Dintorni | Le Cesarine e l’accoglienza in tempo di Covid 19
Nata a Bologna nel 2004, Le Cesarine è un’associazione culturale gastronomica il cui obiettivo è quello di tramandare la tradizione culinaria italiana, riscoprendo e salvaguardando le ricette di famiglia, quelle gustate fra le mura domestiche dove nonne e bisnonne hanno preparato delizie, dove oggi pranzano e cenano italiani e tanti stranieri.
Nei giorni scorsi, all’interno del programma Rai Uno Mattina, sono state intervistate le due Cesarine Paola Tassi e Francesca Paola Comolli, che hanno parlato dell’attività dell’Associazione in rapporto al Covid.
Il Corriere del Gusto ha voluto approfondire questo mondo intervistando proprio Francesca Paola Comolli, curatrice del libro La cucina di casa delle Cesarine, uscito nella collana Slowbook di Slow Food.
Ci parli di come le Cesarine hanno affrontato il tema dell’accoglienza durante l’emergenza sanitaria?
L’arrivo del Covid e il periodo di lockdown avrebbero potuto bloccare totalmente le Cesarine, visto che la nostra clientela è composta per l’80% da turisti stranieri. Invece, siamo riusciti ad adattarci al contesto e addirittura a rinnovarci. Nei primi mesi rendendo accessibili a distanza, tramite il nostro portale cesarine.com, i corsi di cucina – sia per utenti esteri che italiani -, e dopo la riapertura rifocalizzandoci sul turismo di prossimità.
Avete assicurato agli ospiti la totale sicurezza?
In tutte le nostre case gli ospiti hanno trovato gel disinfettante all’ingresso e asciugamani monouso nei bagni; vi è l’invito a disinfettare le scarpe prima di entrare; a tavola è mantenuta la distanza di un metro tra i commensali, salvo in caso di congiunti; le portate vengono servite già impiattate per evitare l’utilizzo di posate di servizio o altri contatti superflui; il pane, l’acqua e il vino sono “individuali”. Infine, fino a quando il tempo lo ha permesso, abbiamo sfruttato le terrazze e i giardini di cui sono dotate le case delle iscritte al network per evitare gli ambienti chiusi. Con l’abbassamento delle temperature le esperienze gastronomiche verranno organizzate in case con misure idonee al mantenimento della distanza tra i partecipanti.
Da un certo punto di vista, questa particolare situazione ci ha “aiutati” a promuovere sempre più l’utilizzo di prodotti a km0, e di far riapprezzare agli ospiti le ricette di casa semplici e veraci, sostenendo di conseguenza le economie locali, ovvero quelle che maggiormente hanno risentito del lockdown”.
Il significato del libro “La cucina di casa delle Cesarine”
Grazie a questo volume si può visitare l’Italia attraverso le ricette di famiglia di 50 Cesarine, entrare nelle loro case, scoprire luoghi caratteristici, antiche botteghe e tradizioni culturali.
Il volume non è solo un libro di ricette, ma una raccolta di storie personali nelle quali, per motivi differenti, la cucina ha avuto un ruolo fondamentale. Nel libro ci sono tutti i contatti per scegliere “la propria” Cesarina, in ogni Regione d’Italia e con esperienze diverse, un “gruppo” di 800 case ospitali lungo lo stivale, dalla città metropolitana al borgo antico, dalla località di vacanza alla Capitale.