Cibo e Dintorni | La Cucina Italiana candidata a patrimonio Unesco: una opportunità per il Paese
Cibo e Dintorni | La Cucina Italiana candidata a patrimonio Unesco: una opportunità per il Paese
La Cucina Italiana, un patrimonio regionale e tradizionale dal valore inestimabile che raccoglie storia, generazioni, cultura e gusto. Tanto gusto. Una cucina che racchiude in sé l’essenza della buona tavola, della Dieta Mediterranea non solo come corretta alimentazione, ma come vero e proprio stile di vita.
Ecco, oggi, il governo ha deciso ha deciso di candidare tutto questo, su proposta dei ministri dell’Agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e della Cultura Gennaro Sangiuliano, nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco. La Commissione nazionale ha approvato all’unanimità. Il dossier verrà ora trasmesso dal ministero degli Esteri all’Unesco e inizierà l’iter di valutazione che dovrebbe concludersi entro dicembre 2025.
Un riconoscimento di grande valore, nonché importante opportunità per l’Italia, quale fusione di territori, chef, artigiani, produttori e contadini. Sono loro, tutti insieme, ad aver contribuito a tramandare questa ricchezza.
A spiegarne il focus è Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura e sovranità alimentare: “un elemento chiave è il racconto di ciò che mangiamo. Eravamo a Bruxelles nello spazio del Veneto: un cuoco, durante l’aperitivo, ci appoggia una cosa sul piatto, poi scappa via magari, per non disturbare. Io lo richiamo per raccontarci quanto aveva servito. Quel cibo, appoggiato senza essere spiegato, non aveva valore aggiunto, forse sarebbe stato altrettanto buono, ma raccontato diventa ancora più attrattivo. E dopo le parole del cuoco, lo avrei pagato di più. È un messaggio che deve passare con forza: la Cucina Italiana è racconto, ambientazione. Messico, Corea, Francia e Giappone sono le uniche cucine che nella totalità o in parte sono patrimonio Unesco. Non può non esserci l’Italia. I nostri cuochi sono produttori di cultura, storia, estetica, poesia, valori fondanti dell’Italia”.
Nel dossier di candidatura, la Cucina Italiana viene definita un “insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano e la connotano. Questo mosaico di tradizioni riflette la diversità bioculturale del paese e si basa sul comune denominatore di concepire il momento della preparazione e del consumo del pasto come occasione di condivisione e di confronto”.
“Uno stile di vita che vede la sua più alta manifestazione nel convivio, sintesi tra creatività e cura – spiega Sara Roversi, presidente del Future Food Institute -. Un modello di sviluppo che nei secoli, dalla terra alla tavola, ci ha permesso di ereditare una ricchezza di biodiversità e paesaggi unici al mondo e raccontare attraverso i piatti della cucina tradizionale, storie e identità. Il cibo è vita, nutrimento, è veicolo di valori, cultura, salute, il cibo è socialità. Mangiare è un atto essenziale, ma richiede coscienza e consapevolezza. Per noi, la consapevolezza di essere tutti mediterranei”.