Il patrimonio di oltre 1800 lettere ricevute da Pellegrino Artusi, tra fine ‘800 e inizio ‘900, è ora stato messo a disposizione per la consultazione online.

Una raccolta preziosa che riflette un panorama espistolare variegato. Già, perché c’è chi gli chiede come tradurre in italiano il nome di un utensile da cucina di cui conosce solo la definizione in dialetto; chi fa i complimenti per le sue ricette, “nuove pietanze, tutte gradevoli al palato e allo stomaco”; e ancora chi chiede di ricevere una copia del libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, di cui ha sentito parlare. Queste sono solo alcune delle lettere indirizzate a Pellegrino Artusi con testimonianze, curiosità e aneddoti sull’Italia dell’epoca.

Un grande lavoro di studio e trascrizione, portato avanti dallo staff della Biblioteca Comunale e di Casa Artusi, reso consultabile anche all’interno del “Geoportale della Cultura Alimentare” (GeCA), progetto promosso dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (Ministero della Cultura). Una iniziativa volta alla valorizzazione di territori, pratiche tradizionali, tecniche di lavorazione e usanze popolari, afferenti al vasto Patrimonio Immateriale Alimentare Italiano, che dedica una nuova sezione all’opera del gastronomo di Forlimpopoli, arricchita da contenuti esclusivi.

Non solo, è stato annunciato che nei prossimi mesi entreranno a far parte del Geoportale della cultura alimentare 17 lettere dell’Archivio storico della Biblioteca Comunale di Forlimpopoli; 6 video della playlist “Artusi ad Alta Voce”; 6 podcast con racconti e letture d’approfondimento sul carteggio e il metodo artusiano.

Infine 3 nuovi video inediti che raccontano Artusi attraverso la voce di altrettanti illustri professori: Alberto Capatti sul tema “Successo di Artusi, uomo e libro”, Massimo Montanari su “Il Metodo artusiano e le lettere per Artusi”, Giovanna Frosini su “I domestici di Artusi”.

Il carteggio è on line al sito di Casa Artusi a questo link