Cibo e Dintorni | Il caffè espresso italiano candidato a patrimonio Unesco

Cibo e Dintorni | Il caffè espresso italiano candidato a patrimonio Unesco

Dopo anni di tentativi, procedure burocratiche e raccolte firme, è stata ufficializzata la candidatura del caffè espresso italiano come patrimonio immateriale dell’umanità Unesco “tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli”.

Il ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha attivato il procedimento di richiesta a cui fa seguito una precisa spiegazione del sottosegretario del Mipaaf Gian Marco Centinaio: “in Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo. Siamo molto soddisfatti di essere arrivati ad una candidatura unitaria”

Una ufficializzazione che mette insieme le proposte della Comunità del Rito del Caffè Espresso nata dal Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale, con sede a Treviso, e di Massimiliano Rosati e Michele Sergio, titolari del Gambrinus, per la parte napoletana.

Esprimiamo la nostra soddisfazione per questa importante conferma dell’eccellenza della nostra amata tazzina tricolore. – ha commentato Il Presidente del Consorzio Promozione Caffè, Michele Monzini – Abbiamo seguito gli sviluppi della candidatura Unesco del caffè espresso che finalmente vede in questo importante momento di passaggio il riconoscimento dell’impegno, della passione e della professionalità degli operatori della nostra filiera. Si tratta di un risultato importante, il giusto riconoscimento di un prodotto capace di unire le molteplici ricchezze e le diverse tradizioni del nostro incredibilmente vario territorio in un unico rito, quello del caffè al bar. Non solo, dobbiamo ricordare il valore simbolico del caffè anche per l’economia italiana, in quanto fiore all’occhiello della qualità made in Italy, fortemente richiesta anche all’estero”.

E dopo l’ufficializzazione della candidatura, saranno due gli step successivi: il passaggio dalla Commissione nazionale italiana per l’Unesco e quello definitivo a Parigi, dove si trova la sede storica dell’agenzia delle Nazioni Unite.

 

 

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