Cibo e Dintorni | Sempre più attenzione allo spreco alimentare: i nuovi dati
Cibo e Dintorni | Sempre più attenzione allo spreco alimentare: i nuovi dati
In occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari, che ricorre il 29 settembre di ogni anno, sono stati rilasciati i risultati di uno studio globale condotto da Waste Watcher International Observatory, in collaborazione con la campagna Spreco Zero di Last Minute Market e il monitoraggio Ipsos. In questa analisi sono stati coinvolti ben otto Paesi: Italia, Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Olanda e Azerbaigian.
I dati del rapporto Food & Waste 2023, mettono in evidenza un calo significativo dello spreco alimentare negli 8 Paesi monitorati e dimostrano che l’inflazione sta superando lo spreco alimentare stesso. In altre parole, l’aumento dei prezzi porta i consumatori a una maggiore attenzione verso la tipologia e quantità di cibo acquistato, quale conseguenza del calo della spesa media che coinvolge una percentuale pari al 70% di essi.
Più in dettaglio, guardando all’Italia, lo spreco alimentare è sceso del 25%, arrivando a 469,4 grammi settimanali per persona. Negli Stati Uniti, è diminuito del 35%, raggiungendo 859,4 grammi settimanali, un calo record. I Paesi che si possono considerare più virtuosi sono Spagna e Francia con rispettivamente 446 e 459 grammi, mentre la riduzione in Germania è del 43%, con 512,9 grammi settimanali.
«Per la prima volta abbiamo rilevato una massiccia riduzione dello spreco domestico a livello globale. – spiega Andrea Segrè, fondatore della campagna Spreco Zero e direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher International – È l’effetto della crescente attenzione dedicata dall’ONU a questo tema, entrato pienamente nell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile? Solo in parte, purtroppo. Si tratta piuttosto dell’effetto combinato di un quadro economico e sociale drammatico in tutti i Paesi, con un indice di fiducia sul futuro molto basso. Lo sforzo dei governi dovrà concentrarsi su un binario economico ed educativo per riportare il sistema in equilibrio, che significa ridurre lo spreco di cibo e adottare diete sane e sostenibili».